mercoledì 25 giugno 2014

Puerh, prima parte. Nannuo Shan senza Luce, l'alba e per favore, mi puoi dare la password del Wifi, o come dite voi, del WAH FAH?

Cari amici, da oggi mi trovate qui.
Se vi va, seguitemi li.
Buon tè a tutti!


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...Pasha Xin Zhai, 25 maggio 2014, Yunnan del Sud
Passata la notte (molto piovosa) a Nannuo Shan, senza corrente e al buio, e vista l'alba su una splendida vallata, ci mettiamo in moto verso Pasha Xin Zhai.




La strada è terribile, solo pietre, niente asfalto, stretta ed ora il sole picchia. Il piccolo pickup mantiene bene, ottima sterzata e buona ripresa.

Penso: Ma cosa è il puerh?

A distanza di una ventina di giorni, decido allora di fare un poco di chiarezza, partendo dal semplice, ovvero, quello che  ho visto. Prometto, con poca poesia. In rete trovate interi poemi (scritti a distanza), io non mi sento all'altezza.....

Yunnan.
Benchè sia prodotto anche in Guandgong, Guanxi e Vietnam del Nord, l'area di Produzione Storica è lo Yunnan, regione nel sudest cinese, a confine con il Burma, Laos e Vietnam.
Anzi, si potrebbe dire che il Puerh Nasce nello Yunnan.
Un attimo il concetto di Regione, noi siamo abituati alle nostre regioni, piccoline e facilmente raggiungibili....
lo Yunnan è un poco piu piccolo della Francia!

Ma perchè Puerh? Cosa vuol dire Puerh? 
Puerh (Pu'er) non è altro che il nome di una città dello Yunnan del Sud. Puo sembrare strano, ma Puerh non produce neanche tanto tè. 
Ed allora, perchè questo nome? Questione Semplice, Puerh City per secoli è stata uno dei principali "tea trading Center" 
della storia: i produttori, coltivatori ed i mercanti usavano andarci per il tè. 
Per questa ragione, tutto il tè comprato è venduto in Puerh fu cominciato ad essere chiamato Puerh.


...arrivati a Pasha Xin Zhai, dopo una buona ora e mezza di strada infernale, siamo ospiti di alcuni ragazzi che producono 
Pu erh. 

Molto velocemente, Xin vuol dire nuovo, Zhai una cosa tipo Villaggio. 
Una vecchia donna di etnia Dai prepara il mangiare per i maiali.




Allora, case di legno, tipo palafitta, nuove, costruite da tutta la famiglia, insieme. 
Il Bagno? Non c'è. In campagna a fare i bisogni. 
La cucina? No, si cuoce sul fuoco.
Il Wifi, certo! 
Il satellite e la tv ultrapiatta? Sicuro! 
Il Suv nuovo di zecca? Ma naturalmente! 
I pannelli solari per essere indipendenti dal sistema elettrico Nazionale? In tutte le fattorie, case, fabbriche.




Cosa è successo.
All'ultimo cambio generazionale, i giovani hanno portato internet
Hanno lasciato tutto come era. Ma ora sono connessi.
La vecchia zia e la nonna nei periodi giusti, raccolgono le foglie. I figli, con i loro padri e con i loro fratelli, 
producono il tè. E' tutto come secoli fa. Qui nessuno mai si sognerebbe di comprare un macchinario, che ne so, una 
rollatrice. Perchè togliere lavoro alla famiglia? 
Siamo tanti e dobbiamo lavorare tutti. 



A questa immagine bucolica, quanto mai giusta, si contrappone lui: 
Il World Wide Web.
Se un chilo di Puerh 10 anni fa costava 5 euro, oggi costa 20 volte tanto, un primo raccolto primaverile del giardino, o meglio, della "foresta" giusta, puo arrivare fino a 2000/3000 RMB al kilo. 
In Nannuo Shan soprattutto, ma anche in altre zone, hanno pensato bene di numerare i Gu Shu, Gli alberi selvatici. 
In questo modo un possibile acquirente puo scegliere la pianta da cui comprare il tè. In Hekai, le foglie di un Gu Shu di oltre 1000 anni (il quarto albero piu antico della zona di XISHUANGBANNA) sono state acquistate tutte da un ricco costruttore di Hong Kong, per un costo al chilo di circa 6800 euro! Avete capito bene!

Internet, dicevamo. Ora i contadini conoscono benissimo il prezzo di vendita di un chilo di Puerh, vedono quanto sono disposti a pagare per il puerh nei CHA SHI di Guangzhou, Shanghai e soprattutto Hong Kong, i ricchi e soprattutto, i "Nuovi" ricchi. Perchè anche questo aspetto non è da sottovalutare, la Cina è piena di nuovi ricchi, persone che stanno cavalcando questa onda economica inarrestabile Cinese.....ed il Puerh può essere considerato uno Status Symbol, alla stregua di un telefonino o di un vestito italiano....
Tutto questo, ed anche altri fattori, ovviamente, hanno fatto "girare" tanti, ma tanti soldi attorno a queste fattorie e/o piccoli produttori, che, nel giro di qualche anno, da una situazione critica di povertà, si sono trovati sia con una ricchezza inaspettata, ma anche a dettare le leggi del mercato...




A breve, parleremo della pianta, delle foglie, della lavorazione, e di tutte quelle cose che ci aiuteranno a capire un po di più.

Credo che per oggi basta, buona Giornata!

giovedì 12 giugno 2014

...Giovanni Chicco D'orzo, L'uccisione del verde e l'empatia del Puerh. Ed un wok gigante con delle foglie dentro.

Cari amici, da oggi mi trovate qui.
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Buon tè a tutti!


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...Quando ero un po più giovane, amavo (ancora oggi), una canzone dei Traffic di Steve Winwood, John Barleycorn (must die), un canto tradizionale, mi sembra scozzese, che ha a che fare con il Whisky, o meglio, con la produzione del Whisky. Ora, il protagonista della canzone, John Barleycorn (tradotto in italiano fa un po ridere: Giovanni Chicco di Orzo) è un bambino, bambino che dopo essere diventato uomo, deve essere ucciso. Ma perchè, deve essere ucciso?
Giovanni Chicco d'orzo non è altro che la personificazione dello "spirito del grano":

"Lo spirito del grano è la spiegazione mitica del mistero contenuto nel continuo rinnovarsi della vita: dai semi del grano vecchio (che muore) nascerà l'anno successivo il nuovo raccolto. E la nascita del grano nuovo, e quindi del cibo, fonte principale e quasi unica di sostentamento e vita nella civiltà contadina, non era certo un fatto secondario, e giustificava attenzioni particolari, fino in alcuni casi a sacrifici propiziatori rituali, in alcuni casi anche umani, o, più tardi, a rappresentazioni allegoriche degli antichi sacrifici.

Perché lo spirito del grano doveva morire? Era una metafora del ciclo della mietitura, il grano crescente doveva essere mietuto, quando finiva era finito il raccolto, il mietitore che mieteva l'ultimo covone simbolicamente uccideva il raccolto di quell'anno, e quindi uccideva lo spirito del grano, e quindi in qualche modo prendeva su di sé la sventura della fine della vita, della morte.
Ma lo spirito sarebbe rinato l'anno dopo, bastava sincerarsi che morisse in modo certo per garantirne la rinascita, e quindi doveva essere inscenata una uccisione simbolica e inappellabile (nella canzone è il "voto solenne"), con le forme e la brutalità del sacrificio".



Ora, tutto quello che riguarda il Puerh, almeno quello rurale, dal villaggio, dai GU SHU, dalla foresta, è tutto manuale. Dimenticatevi le grandi "factory", tipo Menghai, Six Famous Mountain etcetc....
Questi uomini, queste donne, vivono con il tè, aspettano il tè, ascoltano il tè.
Intere comunità hanno un solo scopo: fare il Puerh. E lo aspettano. Aspettano il raccolto, Aspettano le gemme, qualche volta aspettano la pioggia, altre volte, devono fare piu presto, della pioggia.
Un aspetto affascinante della lavorazione (del tè, in generale) è lo SHA QING (tradotto è qualcosa di simile a Uccidere il verde). Con questa fase della lavorazione, "cuocendo" (non è il termine esatto), in enormi Wok le foglie fresche, si arresta il processo enzimatico delle stesse, processo enzimatico iniziato al momento del "Picking", della raccolta....in poche parole, si cerca di "uccidere la vita della foglia", per preservarne aromi, qualità, benefici.....
Ora è chiaro che tutto è in mano del "contadino", e lui che decide come "cuocere" le foglie, quanto pressarle, la temperatura, il tempo.....
....come puo venire il tè se magari, egli stesso quel giorno era stressato, nervoso, o magari, felicissimo?
Può essere considerato, in questi casi, il Pu erh Empatico?
Secondo me si. Ed è proprio qui, che sta il segreto e la differenza tra due coltivatori, magari che lavorano le foglie a 15 metri di distanza.
L'empatia è un processo, essere con l'altro. L'uomo lavora la terra, e la terra, essendo viva, produce in base alle indicazioni dell'uomo, senza mai perdere però la sua prerogativa principale, l'essere viva.
In una tazza di Puerh  si puo trovare tutto questo, dalla natura selvaggia degli alberi antichi (Gu Shu), il contesto (environment), la foresta, fino a  colui che lo lavora,  l'uomo.
Il Puerh, come detto, è vivo, non muore, continua la sua vita in modo quasi impertinente, portando con se ricordi, storie ed appunto, vita.


Il video della lavorazione è stato girato a Pasha Xin Zhai, un po piu a sud di Nannuo Shan, lunedi 25 maggio, la foto qui sotto invece è stata scattata a Nannuo Shan, il 24 maggio, ed ero felice come un bambino.












martedì 10 giugno 2014

...Il proprietario terriero, La Montagna Gialla ed il sequestro degli accendini. Huang Shan Mao Feng, qualcosa di più di un semplice tè verde.

...dopo l'esperienza nello yunnan del sud, abbandonate le foreste borderline tra Birmania, Laos e Vietnam, dopo i soliti due aerei e i vari controlli (la sicurezza aereoportuale cinese ha ingaggiato una guerra totale contro gli accendini: in 7 voli in meno di 14 giorni me ne  hanno sequestrati una decina!) siamo andati ad Hangzhou, precisamente a Long Jing.
Cari amici, da oggi mi trovate qui.
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Buon tè a tutti!


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Dopo le visite ai giardini (mai parola fu piu adatta) abbiamo fatto la conoscenza (come ho già scritto in qualche post precedente) di un giovane agronomo cinese, titolare di un piccolo shop al tea market di Hangzhou. Ora, sfatiamo un mito, rispetto al Fangcun Tea Market di Guangzhou, il tea market di hangzhou è davvero piccolino! Pochi shop, poca scelta e poche Yixing. Ad Ogni modo, questo giovane aveva dei tè davvero molto particolari, e soprattutto, freschissimi. Essendo poi, un agronomo, ha condito la degustazione con aneddoti, caratteristiche tecniche e informazioni generali sulla lavorazione, provenienza e curiosità varie.

C'è un detto, molto famoso, tra i cinesi: Montagne Famose producono tè famosi.
E Huang Shan (montagna gialla, anhui) è davvero tanto famosa: oltre al territorio, all'environment,
all'acqua purissima ed alle foreste, i tè provenienti da questa zona sono davvero tè Speciali!  

...ed oggi parliamo appunto del Huang Shan Mao Feng, uno dei tè verdi cinesi piu famosi.
La leggenda (ogni tè famoso ha una leggenda) la racconto, essendo poco conosciuta: abbiamo il cattivo proprietario terriero, la bella fanciulla e il povero studente.  Velocemente, il cattivo proprietario terriero rapisce la bella fanciulla, e la obbliga a sposarsi con lui. Ora la bella fanciulla amava il povero studente, e la notte prima del matrimonio scappa per raggiungerlo. Ma il cattivo proprietario terriero era proprio cattivo, e nel frattempo aveva fatto uccidere lo studente. La bella Fanciulla trova il corpo senza vita dello studente, e comincia a piangere, fino a diventare pioggia....il corpo dello studente si trasforma in albero......

Ora, parliamo del tè. Questo Huang Shan Mao Feng è freschissimo. Raccolto 2014 pre QingMing, metà marzo. La forma, l'aspetto è fantastico: verde spiccato, forte, fresco, una gemma e una foglia.
Al naso è pazzesco: forti noti vegetali, dolci, di bosco, di fiore bianco.
Raccolto e lavorazione tutta HandMade. 

Il sapore, invece, dolce e rotondo, con una minima astringenza, sembra accarezzare il palato.

...un'altra chicca, ben diversa dai MaoFeng che normalmente si trovano in distribuzione.





lunedì 9 giugno 2014

Yue Guan Bai, al chiaro di luna.

Pure Jinggu Gu Shu Yue Guan Bai, primavera 2014
Il Yue Guan Bai (letteramente Raggio di Luna Bianca) è un te molto particolare poichè, secondo la classificazione cinese, tecnicamente non rientra in nessuna delle categorie di tè (bianco, giallo, verde, wulong, pu erh, rosso, nero) anche se molti vorrebbero classificarlo come tè bianco, ma la differente e particolare lavorazione lo fa avvicinare piu ad un tè pu erh “fresco” che ad un Bai Cha.
Tè di recentissima “invenzione”, deve la sua nascita ad un ragazzo taiwanense. Prodotto per la prima volta nello yunnan, nella contea di JINGGU nel 2003, questo tè presenta delle gemme argentate molto lunghe e chiaramente selvatiche (non sono piccole, non sono omogenee), dovute  sia alla zona di produzione, appunto “nello” JINGGU, zona montuosa a ovest della cittadina di Pu'er, ma anche, come già detto, perchè le piante sono della varietà di Camelia Assamica, (molto diffusa nello yunnan del sud), dalle foglie piu grandi, chiamate DA YE. Si tratta poi di alberi selvatici, (GU SHU) ovvero non soggetti a coltivazione intensiva. I tanto nominati "giardini" in realtà sono foreste....
Poi, per comprendere meglio,  bisogna capire cosa è successo in quell’area negli ultimi 300/400 anni: nel passato questa montagna e le terre vicine erano coltivate e curate dalla minoranza Yi locale; successivamente, i fenomeni di spopolamento e di emigrazione avuti in questa zona e l’abbandono quasi totale delle terre, hanno permesso agli alberi di tè di crescere in totale autonomia, naturalmente, e in modo del tutto selvaggio. Ancora oggi, non vi è alcuna strada per giungere in queste zone, ed i sentieri sono estramemente accidentati.
Il processo di lavorazione di questo tè prevede che dopo il raccoglimento le foglie siano stese alla luce della luna piena... Questo comporta che durante il lungo avvizzimento le foglie subiscono il processo di ossidazione dall’interno, non partendo dai margini, come al solito avviene!
Questo fa si che il tè di prima infusione a sentori che ricordano addirittura un tè rosso cinese (hong cha), mentre il liquore sara giallo oro, e infusione dopo infusione diventerà rosso.
Questo Yue Guan Bai è composto esclusivamente dal germoglio. I germogli sono argentei, filiformi ma non omogenei.  Il liquore andra dal giallo oro delle prime infusioni fino al rosso delle ultime. Il sapore del liquore, dolce e fresco, molto persistente con note chiaramente selvatiche, marcate di sottobosco. 
Potrebbe sembrare strano, ma trovare questo tè (che avevo gia preso l'anno scorso) è stato abbastanza difficile....ma poi, grazie ad un contatto, ho trovato una cooperativa che ha ripreso in essere le coltivazioni abbandonate della zona, lasciando tutto come era: niente strade, niente macchine, raccolto e lavorazione totalmente manuale.
Un tè, oltre al gusto, da amare e rispettare per  ogni singola tazza. Buona Bevuta!

sabato 7 giugno 2014

Yiwu Shan, le cicale, la foresta e la natura, del Puerh.



...Dopo il pomeriggio ad Yiwu, di ritorno verso Jinghong, avevo ormai chiaro abbastanza: I villaggi del sud dello Yunnan vivono con il tè, aspettano il tè, rispettano il tè. Il tè puerh.
Per la sua storia, per la sua lavorazione particolare, per il suo gusto questo tè merita rispetto.
Qui in occidente, abbiamo perso il contatto con la natura, con i suoi tempi, con i suoi profumi.
Il Puerh è un tè vivo, non smette mai di cambiare, si adatta al contesto, all'umido, al secco, al caldo, come la natura.
Ho alcuni campioni di Puerh: il produttore mi ha consigliato di aspettare "almeno" un mese per dargli il tempo di ambientarsi al (loro) nuovo mondo.

Cha Qi, dicono i cinesi. La Natura del tè.
Il gusto, il sapore del tè, la forma delle foglie e la loro "apparenza", qualsiasi esperienza fisica o psicologica che si è potuta avere "after drinking tea". Voi, metteteci la persona e abbiamo una esperienza unica, sempre diversa, sempre nuova. Ecco, questi sono tutti aspetti del Cha Qi, tutto è nella natura, tutto è nell'indivisibilità della natura: come si puo isolare il vento dal sole, manifestazioni del tempo, ovvero del Tian Qi?
Per essere estremi, se non abbiamo Cha Qi dopo aver bevuto tè, probabilmente non era un buon tè....

Ora, come al solito, si potrebbero fare poesie, racconti, anche lontani mille milioni di miglia, senza avere mai visto, senza mai avere precepito cosa vuol dire, senza mai aver visto, senza mai aver toccato quelle mani sporche e tagliate dal lavoro....vero inizio, vero punto di partenza di qualsiasi CHA QI.

Per il resto, buon tè a tutti.










LUI SHUI DONG ZHAI, YIWU Shan: un Puerh Freschissimo e una Anziana Donna Han.

Trascorsa la Notte ad Yiwu, la mattina successiva, dopo aver fatto colazione in un posto assurdo, a base di noodles,  ci dirigiamo verso Maheizhai.


Yiwuxiang, nel mio immaginario era un posto di montagna, con tante casette in legno e con strade strette, in salita. Invece, niente di tutto questo. Costruzioni nuove, brutte, cani randagi, sporco e caos.
La strada per Maheizhai (la 008 Country road) è di pietre...fa caldo, il sole picchia. 
Ad un certo punto, M., la guida, si ferma e comincia a dire CHA MA GU DAO e indica una pietra con sopra scritto qualcosa: ci mostrava un tratto della ANCIENT TEA HORSE ROAD. Sono Felicissimo, è stato sempre un mio sogno, e magari un giorno, proverò a farla tutta.....come un personalissimo Cammino di Santiago....


La storia della Ancient Tea Horse Road è abbastanza complessa, merita un capitolo a parte....a breve...
Arriviamo a Maheizhai, è il villaggio è praticamente deserto: i villici sono concentrati tutti in unico posto, una specie di locanda, per festeggiare il primo mese di vita di un nuovo arrivato (ci spiegano l'importanza del numero uno nelle celebrazioni di vita).
A questo punto, non essendo invitati e non essendo proprio del posto :),  torniamo indietro, e ci fermiamo da un giovane contadino a LUI SHUI DONG, un villaggio piccolissimo di una decina di fattorie.
Una anziana donna Han, intenta a pulire delle foglie di puerh dopo l'ultima esssiccazione, (foglie poste in un enorme stuoia in bambu), ci invita ad entrare.


Cominciamo a degustare questo puerh di lavorazione freschissima (probabilmente il raccolto era avvenuto qualche giorno prima) e ci soffermiamo sul gusto e sulla composizione della foglia.
In occidente abbiamo la "convinzione" che un tè di soli germogli è migliore: cosa vera per alcune tipologie di tè, ma non per tutte, e soprattutto, non per questo Puerh: usano infatti una espressione, tra queste montagne: “yi ku, er se, san hui tian” la prima foglia (il germoglio) per l'amarezza, la seconda per l'astringenza e la terza per la dolcezza....
Oltretutto, quasi tutta la produzione di tè dello Yunnan del sud deriva dalla Camelia Assamica, qui le chiamano Da Ye (foglia grande). Solo su questo elemento si potrebbe aprire un convegno, a breve cercherò di dare qualche informazione in più al riguardo....


Ma veniamo a questo tè: Si presenta bello, scuro al punto giusto, sembra prefettamente lavorato ed ha un ottimo profumo, profumo di terra bagnata e di tabacco.  Al primo sorso la sensazione in gola è molto piacevole, qualche nota astringente circonda il palato. Il Rukou (è la prima sensazione, impressione che lascia il tè appena entra in bocca per la prima volta) può sembrare all'inizio un po "mosso", ma subito recupera per dare una sensazione piacevole e liscia. Un Huigan (ricordate, il ritorno, il retrogusto) floreale, bianco, che ritorna nella respirazione.   
La sensazione complessiva è ottima, persistente, dolce, il gusto rimane per diverso tempo, lasciando una bocca fresca e asciutta.
Tante infusioni, il Gaiwan sembra infinito. 
Dopo la degustazione, il giovane contadino ci porta a vedere i suoi GU SHU su un pendio davvero impervio. Alla fine, il suo albero piu vecchio, circa 800 anni, recintato e protetto.
Conoscere gli alberi che ti hanno offerto il tè è una esperienza estrema, cogliere e mangiarne le foglie e rendersi conto che i sapori e gli odori coincidono, tra l'albero e la Gaiwan, è fantastico!







venerdì 6 giugno 2014

Meng Ding Gan Lu, dolce, fresco, unico.

Ho comprato e provato questo tè per la prima volta a Parigi, mi sembra alla "Maison de trois the". 
Personalmente amo il Meng Ding Huan Ya, il tè giallo.....ragione in piu per provarlo. 
Ad Hangzhou ho avuto la fortuna di conoscere un giovane Agronomo che ha la passione per i tè (!) piu particolari ed è riuscito, in tempi record, a procurarmene un chilo di ottima qualità e freschissimo, di marzo 2014.

Te verde prodotto sul Monte Meng, il Meng Ding Gan Lu, (dolce rugiada) è uno dei tè piu celebri e di difficile reperimento cinesi:  infatti, solo le foglie raccolte nelle aree piu in altitudine e nebbiose del Monte Meng possono essere considerate vero Meng Ding Gan Lu.

La leggenda narra che il Meng Ding Gan Lu fu coltivato e prodotto dal leggendario monaco buddista Wu Li Zhen: dopo che egli raggiunse il Nirvana, i locali intorno al Meng Ding soprannominarono questo tè "Xian Cha", te degli immortali.

Sapore: Simile al Bi Luo chun, presenta pero le caratterische dolci di un tè di alta montagna.
Come suggerito dal suo nome, infatti, questo tè è molto rinfrescante, retrogusto dolce e ricco di sentori vegetali.

Aspetto: Le gemme arricciate sono ricche di lanuggine. L'infusione produce un liquore colore giallo chiaro e molto limpido...

Origine: Meng Shan, provincia del Sichuan 

Guida all'infusione
2 grammi di foglie di tè per ogni 150ml d'acqua. Foglie di tè in acqua calda a 70 ° C per 1 minuto per la prima e seconda infusione. Gradualmente aumentare il tempo e la temperatura per le successive infusioni.










Nan Nuo Shan, Lao Ma Pai, primavera 2013, Puerh Cake.

Questa Degustazione è stata fatta insieme all'amico M., la mattina del 24 maggio 2014, in una Farmer in NannuoShan, il secondo giorno del Nostro fantastico viaggio attraverso lo Yunnan del sud.

Questo tè Puerh proviene da un Giardino di vecchi  Alberi di tè (gu shu) cresciuto per secoli in Zhu Lin Zhai, sulla Montagna Nannuo (shan=montagna)
Il raccolto è della primavera 2013, fine marzo.
La lavorazione è totalmente Manuale: dal raccolto al confezionamento.

I giardini sono ad una altitudine superiore ai 1300 metri e, nel punto piu alto, confinano con i celebri giardini di Ban Po Zhai.
La foresta circostante è intatta ed i giardini sono ben ombreggiati , sdraiati su una ripida pendenza esposta a nord est.

Appena aperto, un aroma di qualcosa tendente al cioccolato, o forse alla  carruba, ci lasciava immaginare il gusto, ma, dopo la prima infusione, gli aromi di fiori e frutta hanno preso il sopravvento. Dopo questa prima impressione, dal coperchio del gaiwan una aroma tendente al miele ci lasciavaun po sorpresi!
Le foglie bagnate emanano sentori vegetali, di tabacco e quindi, dopo una prima impressione di estrema leggerezza, le note piu pesanti di muschio e legno, cominciano a mostrarsi.

Il rukou* (è la prima sensazione, impressione che lascia il tè appena entra in bocca per la prima volta) è dolce per poi lasciarl posto ad una leggera sensazione amara che sembra diffondersi in tutta la bocca e, insieme a quella, punte di estreema dolcezza . Una piccola secchezza sulla parte anteriore della lingua e una sensazione oleosa, leggera .
Il huigan (il ritorno, il retrogusto) non è niente male. Il tè scende liscio nella gola e sembra affondare bene.
Ha un rispettabile Hou Long (la sensazione che lascia il tè sulla gola). Il profumo è nel retrogusto, salendo dalla gola nel naso , è persistente, e dura per parecchio tempo .

Lasciando le foglie raffreddare dopo la  3° o 4° infusione, e tornando al tè dopo venti minuti o mezz'ora, i profumi sembrano ancora più accentuati: in particolare le note più leggere : fruttato, floreale .

La sensazione complessiva è ottima, dolce con un po di ku se (Amarezza e astringenza, se non seguite da un retrogusto dolce è indice di un tè non buono/perfetto/benfatto), ottima fragranza. Ha corpo e struttura ed una buona profondità,
Il tè si sente generalmente pulito e puro, riflette il piccolo giardino di alberi secolari da cui proviene. 
Un ottimo tè molto indicato a chi si vuole avvicinare per la prima volta a questo genere di Puerh.


Long Jing, tra zone di produzione e Fake. La Localizzazione come conoscenza e qualità.

Gli ultimi giorni di maggio, dopo il tour nelllo yunnan del sud, mi sono fermato per qualche giorno a Long Jing, tra le colline del West Lake, a due passi da Hangzhou.
Come dicevo, dopo il selvaggio yunnan, il west lake District mi ha fatto tornare, di colpo, alla modernità. 
Non piu le foreste, non piu le guest house nelle stanze dei contadini, non piu il bagno fuori la casa, non piu le mucche, le galline ed i maiali liberi....bensi una area ultra moderna, da poco restaurata per volere governativo e soprattutto, tanti giardini di tè ordinati, di piccole piante e circondati da sentieri e passaggi "normali" e da Alberghi e Hotel moderni.
Durante uno dei tanti workshop ho avuto la possibilità di capire le differenze organolettiche tra le varie aree geografiche di produzione, e come dire, le differenze sono tante!
E vi assicuro, bere il vero LongJing nell'area di ShiFeng è qualcosa di veramente indimenticabile!
Ora cercherò di fare un po di chiarezza, spero che magari vi torni utile quando comprerete il vostro Prossimo Long Jing!

Sulle rive orientali del West Lake è sorta, poco meno di  2000 anni fa, la città di Hangzhou. Mentre la città si evolveva, cresceva, e acquistava sempre piu spazio, sulle rive occidentali, coperte da una piccola regione collinare, le piantagioni di tè hanno prodotto per millenni,  uno dei tè piu famosi e rinomati: Il Long Jing. Letteralmente Significa Pozzo (jing) del Drago (long). La produzione risale a circa 1400 anni fa, durante la dinastia Song: già il celebre Canone del
tè di Lu Yu ne faceva riferimento.

Tralasciando la leggenda e le varie poesie che troverete in rete facilmente, mi voglio soffermare sulla vastità del territorio: area piccolissima, produzione limitata, grande richiesta.
E' chiaro che il tè in questione è praticamente introvabile in occidente, se non a cifre altissime o di scarsa e non originale fattura....

Come detto, La regione principale di produzione di Long Jing è Hangzhou , capitale della provincia di Zhejiang, precisamente sulle rive occidentali del West Lake (XI HU).

Ci sono tre tipi di Long Jing coltivati e prodotti in questa area e tutti e tre somno chiamati indistintamente  Xi Hu Long Jing. Ma entriamo nel dettaglio e cerchiamo di dare una ancora piu precisa collocazione geografica:
  1. Shi Feng (Lion Peak) Long Jing . Probabilmente è il migliore dei tre tipi di Long Jing: solitamente e storicamente questo Long Jing è il piu caro, sia per il cultivar (il celebre n°43) e sia per la collocazione geografica.
  2. Mei Jia Wu Long Jing ­ Dal villaggio di Mei Jia Wu e la zona circostante .
  3. Altri tè zona di produzione vicino a West Lake, chiamato appunto Xi Hu Long Jing. (Ma attualmente Xi Hu Long Jing viene utilizzato come un nome generico per tutti i Long Jing di tutti i distretti produttivi di Hangzhou).
Data la fortissima domanda, il Long Jing, oltre che nelle suddette aree, viene prodotto anche nel:
  1. Qiantang ­ circa 30 km (20 miglia) da Hangzhou
  2. Yuezhou ­ circa 100 km ( 60 miglia) da Hangzhou, si tratta dei giardini piu alti dviene coltivato questo tè: il famoso Da Fo ( Grande Buddha ) Long Jing proviene da questa regione...
Riepilogando:

A. Hangzhou XI HU Long Jing, suddiviso in tre distretti:
A1 ­ Shi Feng Jing 
A2 ­ Mei Jia Wu Long Jing
A3 ­ Oher Xi Hu Long Jing

B. Qiantang (tè di questa regione è chiamata Qiantang Long Jing o Zhejiang Long Jing )

C. Yuezhou (tè di questa regione è chiamata Yuezhou Long Jing o Zhejiang Long Jing . Il tè coltivato e prodotto nella contea di XICHANG è chiamata Da Fo Long Jing )

Tutte le aree di cui sopra (circa 18 tra città e villaggi) sono sotto tutela produttiva e geografica dal Febbraio 2009 (verde il colore, dolce l’odore, delicato l’aspetto e gustoso il sapore!).
Ciò significa che solo il  tè prodotto nelle regioni di cui sopra può essere chiamato Hangzhou Long Jing , Xi Hu Long Jing o Zhejiang Long Jing .
Ma è ovvio che essendo il tè piu famoso e piu ricercato, è anche il piu contraffatto! Quindi anche altre aree, non solo in Cina, ma anche in Vietnam, Laos, thailandia..... producono, o meglio, Falsificano il Long Jing.....

Quando comprate il tè, magari il vostro tè preferito, chiedete SEMPRE da dove viene, il raccolto ed il grado.
Prima la qualità del tè, e dopo la poesia.

Spero sia chiaro, vi auguro una buona giornata.

ps: a breve inserisco una mappa.